Caraffa filtrante Waterdrop: è realmente utile? » BussolaDiario

2022-07-23 05:19:07 By : Mr. Andy Sun

Waterdrop, nella sua missione volta alla diffusione di una cultura sull’importanza dell’idratazione e di bere più acqua, che al tempo stesso sia coerente con l’impegno a ridurre in modo drastico l’utilizzo della plastica, dopo averci viziato con i microdrop, dei veri e propri drink in cubetto buoni e pratici,  ha fatto un ulteriore passo avanti presentando al pubblico la caraffa filtrante Waterdrop, da utilizzare con gli innovativi filtri Lucy® Clarity Pad che si avvalgono di una innovativa tecnologia con fibre di carbone attivo a trama compatta e a scambio ionico.

Poiché ho avuto modo di ricevere la caraffa in anteprima per provarla ed è già un po’ di tempo che la sto utilizzando, credo che possa essere utile, per tutti coloro che sono interessati ad acquistarla, condividere la mia esperienza ed il mio personale parere su questa caraffa piuttosto diversa dai sistemi filtranti che utilizzano filtri in plastica.

Per cui, come sempre, di seguito troverete una breve descrizione della caraffa filtrante Waterdrop, le modalità di funzionamento ed i pro ed i contro che ho rilevato. E di tanto in tanto, troverete anche qualche suggerimento per utilizzarla al meglio.

La caraffa filtrante Waterdrop fa parte del più ampio progetto Lucy®, ovvero prodotti particolarmente innovativi e tecnologici che vanno ad affiancare la produzione di punta dell’azienda, tra cui i più noti sono sicuramente i microdrink.

Parliamo della App per tenere sotto controllo l’introito di liquidi e bilanciare l’idratazione in base al proprio stile di vita (App Lucy su Apple store; App Lucy su Google Play) e del tappo intelligente Lucy®, in grado di purificare l’acqua potabile grazie al sistema UV-C, che disattiva fino al 99,9999% degli eventuali germi presenti,  registrare quanto si beve con la funzione di remind.

La caraffa, invece, con il suo specifico filtro ha il compito di filtrare l’acqua potabile eliminando tutta una serie di elementi nocivi per l’organismo senza tuttavia impoverirla di sali minerali benefici, come il calcio ed il magnesio. In pratica, il tappo intelligente e la caraffa filtrante si integrano e l’utilizzo di entrambi consente di avere un’acqua sicura ma soprattutto molto buona da bere.

La caraffa filtrante Waterdrop è un progetto ‘Made in Austria‘ e si presenta con una bella estetica: trasparente, slanciata, con un manico sottile ma robusto e soprattutto facile da impugnare. E’ composta da 5 parti:

Il filtro Lucy® Clarity Pad è il cuore del sistema filtrante Waterdrop: nato in Giappone dopo ricerche e studi mirati, il filtro viene inserito nel porta filtro, avvitato alla base del contenitore filtrante che viene poi agganciato all’interno della caraffa principale avendo cura che la piccola freccia coincida con il beccuccio (vedi foto, forse è più chiaro).

La caraffa filtrante Waterdrop: il punto di allineamento tra caraffa e porta filtro

Meno di un minuto e siete pronti per riempire il contenitore filtrante con acqua potabile di rubinetto: aspettate qualche minuto (il tempo che l’acqua percoli attraverso il filtro: fidatevi, è velocissimo rispetto ad una classica caraffa filtrante!) ed ecco che nella parte inferiore della caraffa avrete un’acqua gradevolissima al palato e leggera. E che sia gradevole e leggera lo dico a ragion veduta, perché l’acqua di Roma, dove vivo, sebbene sia di ottima qualità è piuttosto dura e clorata.

Il filtro della caraffa Watedrop migliora infatti il gusto e l’odore dell’acqua ma soprattutto riesce a trattenere metalli pesanti (rame, fino al 97,5%; piombo, fino al 99,9%), il cloro (fino al 99,9%), residui di farmaci (estrogeni, fino al 99,9%) oltre a particelle di microplastiche, il tutto senza impoverirla dei minerali ‘buoni’.

Un singolo filtro Lucy® Clarity Pad può essere utilizzato per un mese (o per un massimo di 120 litri di acqua filtrata) e la sua sostituzione è davvero semplice: si sgancia il contenitore filtrante, si svita il porta filtro, si rimuove il filtro esausto e si getta nell’immondizia indifferenziata (no, il filtro non può andare nell’umido).

Il filtro con fibre di carbone attivo e scambio ionico

Una volta inserito inserito un nuovo filtro, questo dovrà essere utilizzato ‘a vuoto’ (quindi senza usare l’acqua filtrata) per un paio di volte. Le performance di filtraggio sono state testate e certificate (secondo gli standard europei DIN EN 17093:2018 e DIN 10521:2009) da laboratori europei accreditati .

La forma della caraffa (che a vuoto pesa 850 gr.) è disegnata per entrare nel vano bevande della maggior parte dei frigoriferi (peccato non nel mio, un Hotpoint tutta altezza che ha il vano con un separatore interno!) e anche la sua manutenzione è molto semplice: è sufficiente lavare i diversi pezzi, ad eccezione del filtro vero e proprio, con acqua calda non superiore a 50° e sapone per piatti delicato (non usate spugne abrasive!).

Sebbene sia possibile lavare la caraffa esterna in lavastoviglie, io vi consiglio di evitare perché c’è sempre il rischio di opacizzare la splendida trasparenza del vetro. Inoltre, l’azienda consiglia di tanto in tanto di  lasciare asciugare il filtro evitando che sia sempre immerso nell’acqua.

Ancora un avvertimento: la caraffa è studiata per filtrare solo acqua potabile di rubinetto, quindi non versateci acqua minerale gassata o acqua bollente né, tanto meno, acqua in cui sono stati sciolti i cubetti Waterdrop (usateli, ma dopo, in un bel bicchierone pieno di acqua filtrata!).

Sul sito ufficiale Waterdrop, la caraffa filtrante ha un costo di listino di 49€ ed un set da tre filtri di ricambio ha un costo di 20,7€ (6,90€ a filtro, in pratica), tuttavia di tanto in tanto vengono lanciate offerte o ‘combo’ di prodotti (ad esempio, pacchetti di filtri scontati oppure caraffa + set di filtri di ricambio ugualmente scontati), per cui è fondamentale essere iscritti alla newsletter Waterdrop.

Il costo iniziale non è bassissimo, pur tuttavia bisogna fare un può di conti in prospettiva.

Con un solo filtro si realizzano 120 litri di acqua buona da bere, quindi se – calcolatrice alla mano – dividiamo 6,90 per 120, un litro di acqua viene a costarci meno di 6 centesimi. Difficile trovare sul mercato un’acqua in bottiglia di plastica che costi così poco! In ogni caso, l’esborso iniziale per acquistare la caraffa viene ammortizzato in pochi mesi di utilizzo.

Dopo quasi due settimane di utilizzo quotidiano, pur cercando di trovare ‘quel qualcosa’ che non funziona, o che non ne giustifichi l’acquisto, devo ammettere che la caraffa filtrante Waterdrop mantiene le sue promesse: è di facile utilizzo, aiuta a risparmiare sull’acquisto dell’acqua imbottigliata e dopo essere stata filtrata perfino l’acqua di Roma perde il suo gusto un po’ forte dovuto al cloro e risulta leggera e piacevole da bere. Migliora anche il sapore, più delicato.

La caraffa è bella e stabile e nelle giornate più calde, bere un bicchiere di acqua filtrata e messa in frigorifero è molto piacevole e non fa rimpiangere l’acqua minerale commerciale.

Inoltre, il non dover portare fardelli pesanti fino a casa ed evitare di gettare mensilmente decine e decine di bottiglie di plastica, aiuta a raggiungere una maggiore consapevolezza: è possibile aver cura dell’ambiente  – e del nostro esausto Pianeta – anche con piccoli gesti, senza necessariamente dover spendere di più.

Vi ricordo, infine, che in caso di primo acquisto sul sito Waterdrop, con il codice CLAUDIAB5 avete uno sconto di 5€ (tranne che sui filtri); io non ci guadagno nulla, come già vi ho ben spiegato nel post sui microdrops Waterdrop (link nel primo paragrafo di questo articolo), per voi invece può essere un’opportunità per provare prodotti diversi ed innovativi.

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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