Case dell'Acqua. Mozione di Torrisi per indebiti utilizzi, sprechi, igiene e decoro | Il Nuovo Torrazzo

2022-09-10 06:42:20 By : karen liu

L’esponente della lista “Borghetti Sindaco” Giuseppe Torrisi ha depositato una mozione relativa ad alcune problematiche emerse sulle cosiddette “Casette dell’acqua”. Sarà discussa nel primo Consiglio comunale utile. Nel documento si parla di indebiti utilizzi, sprechi, mancata igiene e decoro. Ma andiamo con ordine. Come noto le Case dell’acqua, collocate in diversi punti della città, erogano acqua potabile di qualità, naturale o frizzante, refrigerata o a temperatura ambiente. Le ragioni della loro diffusione, ormai a livello nazionale, sono principalmente legate all’utilità sociale, alla riduzione della plastica usa e getta e alla mitigazione dei danni ambientali di tutta la catena dell’acqua in bottiglia.

“Ogni sorta di abuso specifico o di spreco genera più consumi e più costi per l’utilizzo delle pompe di estrazione dell’acqua dal sottosuolo e di conseguenza più inquinanti immessi nell’aria, pertanto abbiamo bisogno del contributo di tutti i cittadini per limitare al massimo l’emissione di gas serra nell’atmosfera”, premette Torrisi nella mozione. Per questo il consigliere di minoranza del centrodestra ritiene importante “assumere l’impegno di riorganizzare e meglio razionalizzare il servizio”, per ottenere uno sgravio economico “che in questo momento storico sembra ancor più rilevante, soprattutto in relazione ai costi dell’approvvigionamento dell’energia e all’emergenza siccità”.

Entrando nel merito del tema, Torrisi informa che diversi cittadini riportano “ripetuti indebiti utilizzi delle Casette dell’acqua, nonché mancata igiene e decoro delle stesse, generando sprechi che incidono direttamente sulle tasche della gente e discrasie sugli intenti della loro destinazione”. L’ex agente del Commissariato di Crema segnala “cittadini non residenti a Crema che, a bordo di auto private, si approvvigionano oltremodo e senza limiti quantitativi presso i punti di distribuzione gratuita dell’acqua. Inoltre, è stato evidenziato che alcuni ciclisti di passaggio si abbeverano direttamente dall’ugello e addirittura ci sono persone che si lavano i piedi nella vaschetta di uscita dell’acqua”. Per il futuro l’obiettivo è evitare il ripetersi di analoghe situazioni.

“Sollevando la problematica, vogliamo anche entrare nel merito sull’effettiva utilità del servizio erogato con le attuali modalità, poiché al di là delle giuste ragioni ambientali, a rigor di logica è indubbio che per rifornirsi bisogna utilizzare un veicolo a motore che fa diventare l’approvvigionamento poco conveniente economicamente al cittadino e all’ambiente, considerato che l’acqua erogata è la stessa che sgorga dai rubinetti di casa”, spiega Torrisi. Bere l’acqua del proprio acquedotto può contribuire a ridurre i circa 8 milioni di bottiglie di plastica consumate ogni anno solo nella nostra Provincia. “Analogamente, però, la raccolta dell’acqua dalle Casette deve avvenire in condizioni di sicurezza per la propria salute, seguendo le indicazioni del gestore”.

“Non vogliamo fare una battaglia politica su un bene pubblico, ma le soluzioni per gli indebiti utilizzi e gli sprechi potrebbero essere molteplici e senza aggravi per le casse comunali”. Le proposte per arginare il fenomeno non mancano. Per Torrisi si dovrebbe dotare ogni nucleo familiare residente in città di una tessera magnetica dal costo reale di circa 1,5 euro, compresa di logo del Comune. “In questo modo, analizzando preventivamente un presunto fabbisogno familiare quotidiano a cura del gestore, si potrebbe fornire gratis un quantitativo limitato di acqua evitando oltremodo abusi, sprechi e di conseguenza un maggior controllo di igiene e decoro delle Casette dell’acqua, significando che la conservazione domestica nel tempo non può essere superiore a due giorni in quanto sia i contenitori di vetro portati al seguito, che eventualmente quelli di plastica, tutti indubbiamente non sterili, diventano presto ricettacolo di batteri”. Il tutto per arginare i problemi e individuare soluzioni “che possano salvaguardare il risparmio di energia, di acqua, di igiene e decoro delle Case dell’Acqua”.

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