Liquori e sciroppi fatti in casa, una tradizione

2022-09-17 05:54:47 By : Mr. SALES DEPARTMENT

A Catania è ancora fortemente radicata in alcune famiglie la tradizione di preparare in casa, soprattutto in estate, liquori e sciroppi, assieme a bevande tipiche per rinfrescarsi. Scopriamo assieme quali sono!

Una consuetudine che permane quella di preparare rinfrescanti latte di mandorla, sciroppi, orzate, liquori, amari o rosoli con frutta fresca, frutta secca, spezie, zucchero e alcool. Si approfitta delle lunghe e assolate giornate estive o dei pomeriggi per sbizzarrirsi in queste preparazioni da consumare con amici e parenti sulle terrazze delle proprie case. Alcune di esse sono ideali per accompagnare i dolci e dessert. L’amalgama dei vari ingredienti dà vita ad una sinfonia di profumi e sapori intensi.

Alcune di queste preparazioni casalinghe vengono realizzate per amici e parenti, regalate in bottiglie come buon augurio!

Inoltre pochi sanno che ogni 18 agosto, in Italia si celebra la Giornata nazionale dei liquori e degli sciroppi, nata proprio per celebrare questo pilastro della nostra tradizione culinaria e gastronomica.

Le ricette e le modalità di preparazione di questi liquori e sciroppi fatti in casa spesso hanno un fondamento storico e risalgano alle dominazioni greche, romane e arabe, tramandate di casa in casa, da nonne e zie, raccontate a voce tra vicini e parenti. Queste bevande, inoltre, sono anche una testimonianza di una antica tradizione di ospitalità

Ecco alcune delle preparazioni tipiche: rosolio, liquore al limone, agli agrumi, al basilico, caffè, nocino, liquore alle nespole, ciliegia, finocchietto, alloro e alle erbe, menta, liquirizia, alla cannella, al mirto. Tutte vanno bevute necessariamente fredde e con ghiaccio, per esaltare il sapore. Alcune vengono usate come digestivi.

Non a caso, molti liquori e sciroppi vengono conservati e consumati durante le feste più importanti dell’anno.

E’ uno dei più antichi liquori siculi, conosciuto in tutto il mondo grazie anche alla letteratura, al cinema e al teatro. L’idea si deve alle monache che ponevano a macerare in alcool i petali di rosa così da ricavare una bevanda aromatizzata da offrire agli ospiti più importanti che venivano al monastero. Il termine rosolio deriva da Ros Solis che si riferisce alla “rugiada del Sole”. Si produce fin dal 1500.

Esso si usa spesso ancora oggi come base (formata da alcool, zucchero ed acqua) per la preparazione di altri liquori che assumono nomi diversi a seconda dell’aggiunta di erbe e ingredienti. Si tratta essenzialmente di un liquore dolce dal profumo denso, preparato, come insegna la tradizione, lasciando macerare con pazienza gli ingredienti perché mantengano intatti sapore e profumo.

Nella tradizione di Sicilia è buona abitudine terminare un pasto con il rosolio, accompagnato da paste di mandorla, torroncini, cassate , ecc.. Non a caso infatti, in ogni casa c’era anche il servizio adatto la rasoliera, formata da piccola bottiglia decorata e sei bicchierini. Era uno dei regali più diffusi per i matrimoni. Esso veniva offerto agli sposi novelli come buon augurio; era chiamato anche “cordiale“.  La presenza storica del rosolio in Sicilia, infine, è confermata da numerosi racconti storici che lo rendono un simbolo della nostra Isola.

Ampiamente diffuso è anche il nocino, nato appunto dalle noci, frutti di un albero molto diffusi nella nostra zona etnea, legato a leggende. Si tratta dunque di un liquore antico a metà tra sacro e profano.

Per la preparazione si utilizzano le noci intere acerbe ancora verdi; senza eliminare il mallo all’interno, messe prima a macerare nello zucchero e poi in infusione in alcool. Per preparare il nocino ci sono varie ricette. Solitamente le noci si raccolgono durante la notte di S. Giovanni Battista. Dopo la raccolta si sistemano tagliate dentro un contenitore di vetro, arricchite di aromi fra lo zucchero e l’alcool. Dopo una quindicina di giorni il liquido si filtra e si aggiunge lo zucchero disciolto a bagno bagnomaria in acqua calda e a fuoco lento. Si lascia raffreddare e si imbottiglia.  Si caratterizza per  l’inconfondibile sapore e odore che emana.

Solitamente si aspetta almeno il periodo di Natale per consumarlo. Il nocino va bene come digestivo, dopo un pasto abbondante e la temperatura ideale è tra 16-18 gradi. Va bevuto in compagnia rinsalda amori e amicizie.

Altra alternativa è quella del liquore alle nocciole o addirittura alle mandorle e ai pistacchi che prevede lo stesso tipo di procedimento.

Famosissimo e molto consumato è anche il limoncello o liquore al limone, preparato con la scorza di agrumi.

Per realizzare il limoncello occorre procurarsi dei freschi, succosi e profumati limoni. Questi vanno lavati, asciugati e sbucciati con un pelapatate. Le scorze si devono immergere dentro un barattolo con l’alcool  per circa trenta giorni in un luogo buio e lontano dal calore. Trascorsi questi giorni si possono recuperare le scorze e preparare lo sciroppo: in un tegame versate l’acqua e lo zucchero, portate al bollore lo sciroppo e, una volta raggiunto il bollore, spegnete il fuoco, versate lo sciroppo in una brocca e lasciate raffreddare completamente. Ora aggiungete lo sciroppo nel contenitore con le scorze di limone. Agitate il barattolo per mescolare lo sciroppo, quindi lasciatelo ancora riposare. Trascorso il tempo di riposo riprendete il barattolo con il liquore, agitatelo e poi filtratelo attraverso un colino e raccogliete il liquore all’interno di una bottiglia.

C’è poi il rosolio agli agrumi di Sicilia, realizzato con: bergamotto, cedro, mandarino, arancia, che raduna  ha tutto il sapore della nostra Isola dentro un bicchierino. Si può realizzare con un mix di tutti questi agrumi che rilasceranno un sapore e un profumo ineguagliabili! Sono tantissime le varianti esistenti, sperimentate con ogni tipo di ingrediente che concorrono a renderlo uno dei liquori dal sapore fresco e aromatico. Ovviamente si scelgono gli agrumi, si lavano e si recuperano le bucce che si mettono a macerare nell’ alcool per almeno 40 giorni in un barattolo. La preparazione è sempre la stessa.

Fra i più apprezzati anche il liquore al caffè, apprezzato digestivo dopo pasto, perfetto per accompagnare un dolce, o da aggiungere anche sopra ai gelati. Per prepararlo occorre fare il caffè, aggiungere zucchero, vaniglia e alcool. Occorre far cuocere a fuoco lentissimo per circa cinque minuti, mescolando in modo che lo zucchero si sciolga perfettamente; quando tutto lo zucchero sarà totalmente sciolto, versate il composto in una ciotolina e lasciatelo raffreddare. Dopo occorre aggiungere alcool in bottiglia pulita asciutta e chiudetelo ermeticamente; lasciatelo riposare per una decina di giorni; questo liquore può essere bevuto sia a temperatura ambiente che freddo.

Molto apprezzato anche il liquore alla liquirizia, un perfetto digestivo. Questa preparazione particolare colpisce per il colore scuro e per il gusto intenso. Per prepararlo servono: acqua, zucchero, alcool e liquirizia.

La frutta è abbondante in estate e permette di realizzare molte preparazioni. Molto diffusi sono gli sciroppi al melograno, ciliegie, fragole, frutti di bosco, more (il cosiddetto morello) pesche (peschello), melone, anguria, nespole, fichi, dal gusto fresco e coinvolgente, tutto tagliato e immerso nell’alcool, acqua e zucchero da aromatizzare varie spezie per renderlo ancora più profumato.

Particolare il liquore che si prepara adoperando le erbe come: salvia, alloro, basilico, malva e finocchietto

Il liquore alle erbe è fresco e presenta un colore intenso. Si preparano con finocchietto selvatico, basilico fresco, foglie di alloro messe a bollire, aromi e spezie. A proposito di spezie, si usa preparare anche il liquore allo zenzero.

Tutte queste preparazioni si usano come digestivi o per guarnire i dolci e dessert.

Fra gli sciroppi più diffusi abbiamo il latte di mandorla fatto con le mandorle fresche, la limonata, l’orzata; inoltre quello alla menta, al mandarino rosso e verde.

Tutte queste preparazioni continuano a essere realizzate e consumate e portano anche e soprattutto alla riscoperta delle nostre antiche tradizioni enogastronomiche, vengono preparati secondo le ricette originali che costituiscono un patrimonio da conoscere, custodire, valorizzare.

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